17.06.2014

Quando bere vino è un inno alla vita…

adulti

Chi dice che l’abito non fa il monaco? A volte è necessario per immedesimarsi completamente nella parte! Per esempio, in quella di due contadinelle… se la serata è tutta dedicata alla vita rurale dei contadini diciamo di… un centinaio di anni fa.
Vi avevamo lasciati qui

L’iniziativa prevedeva una visita guidata tra fucine e mulini, durante una calda serata di inizio giugno, attraverso un percorso nel bosco illuminato da centinaia di fiaccole e con il solo rumore dell’acqua del Rio Caino. Un’atmosfera davvero suggestiva, a due passi da casa nostra, per un’iniziativa organizzata dal Consorzio turistico della Valle del Chiese
Il tema dei racconti era la vita contadina di un tempo.

Attraverso tre soste, abbiamo raccontato un anno della vita contadina scandito dal passare delle stagioni, dalle esigenze degli animali e dalla coltivazione della terra. Utilizzando alcune testimonianze scritte da autori locali, ma non solo, abbiamo fatto scoprire agli ascoltatori (la maggior parte turisti) come viveva la gente dei paesi limitrofi, quali leggende si raccontavano, a quali Santi si rivolgevano nei momenti di difficoltà. 
Non poteva mancare, in perfetto stile Pollicine, una sosta degustativa; e così tra Merlot e taralli (non esattamente trentini, però erano nostrani e col vino si accompagnavano alla perfezione) abbiamo raccontato anche di vino e di contadini ubriaconi che prendevano a pugni il diavolo.


E ancora, non potevamo non raccontare dei mesi in malga durante l’estate, in compagnia delle mucche; dei rapporti tra giovani e anziani (bellissimo il fatto che in inverno erano le nonne e tenere banco, durante le lunghe serate dei filò, mentre in estate i ragazzi cambiavano referenti ed erano invece i nonni ad accompagnarli e ad insegnare loro tutto ciò che la natura offriva). 
Una serata dal sapore antico e semplice, ricca di emozioni.

Il binomio cibo-libri non poteva non mettere in moto le nostre menti, che già di loro lavorano senza sosta. Complice il fatto che è (quasi) estate e gli orti cominciano a dare i primi frutti (pardon, verdure), e anche che abbiamo ancora nel cuore il sapore casalingo della serata, ecco che ci siamo messe all’opera per preparare un piatto tipico della nostra zona: i caponi (i capù)… un ripieno composto di erbe, pane e formaggio (ma anche uova, salame, uva passa…dipende appunto dai paesi) racchiuso in foglie di vite lavate ed asciugate.

Ma i nostri “interventi libreschi” sul territorio non sono finiti per questa estate, anzi…

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