23.06.2022

Recensione del libro “La psichiatra” di Wulf Dorn

Analisi e commento del Gruppo di Lettura della biblioteca di Borgo Chiese

Recensione del libro “La psichiatra” di Wulf Dorn

adulti | LIBreria | Gruppo Lettura

La camera numero 7 era in fondo al corridoio. Era una delle tre camere singole del reparto 9, riservate ai casi particolarmente difficile. A volte capitava che, per mancanza di letti, vi venissero sistemati anche due pazienti, ma in quel momento la numero 7 ospitava una sola persona. Qualcuno aveva chiuso le tende. I pochi raggi di sole che riuscivano a filtrare creavano una penombra spettrale. Fuori c’erano probabilmente almeno venti gradi e, sebbene tutte le camere fossero climatizzate, Ellen ebbe la sensazione che questa fosse decisamente più fresca. La cosa peggiore, tuttavia, era il puzzo che riempiva la stanza in maniera quasi tangibile.

Di cosa parla

Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un’umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l’Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo da donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all’Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall’ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo. Nessuno l’ha vista uscire, nessuno l’aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi, ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire.

L’analisi del gruppo di lettura

È un libro che coinvolge il lettore fin da subito e che dimostra quanto e come sia complessa la mente dell’uomo. Arrivare a resettare il cervello e ad eliminare ricordi e situazioni, e tutto questo come autodifesa per proteggere se stessi. Questo ci fa pensare quanto sia davvero complesso il corpo umano e quanto poco sappiamo gestirlo in determinate situazioni.

Dal punto di vista stilistico ci sono state nette contrapposizioni: chi si avvicinava per la prima volta a questo genere letterario (thriller psicologico) si è sentito totalmente coinvolto, soprattutto emozionalmente, dalla storia di Ellen; chi, al contrario, è un appassionato e ha già letto molti libri del genere lo ha trovato di facile intuizione e a tratti un po’ lento.

La scrittura risulta scorrevole, priva di salti temporali e con numerosi colpi di scena che si susseguono uno dopo l’altro.

A differenza del contesto, che è descritto in maniera quasi minuziosa persino negli odori, che sembrano reali, i personaggi non hanno una vera e propria caratterizzazione fisica. Vere protagoniste sono le emozioni che accompagnano e descrivono i personaggi. C’è sicuramente un’introspezione psicologica di ognuno di loro.

Il personaggio che ha suscitato maggior interesse è stato Mark Behrendt; innamorato da sempre di Ellen, la aiuta e la sostiene quando tutti invece non le credono. Immedesimarsi in Mark vuol dire provare confusione e commozione, soprattutto nella parte finale, quando tutta la verità viene a galla e tutte le sue certezze vacillano.

Titolo: La psichiatra
Autore: Wulf Durn
Traduttore: Maria Alessandra Petrelli
Editore: TEA
Anno di edizione: 2020
Pagine: 400
Formato: Brossura

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