04.11.2015

Mercoledì al cubo (12): L’orco che mangiava i bambini

Un libro perfetto (anche) per il mese di novembre, e possiamo dirlo con cognizione di causa. L’orco che mangiava i bambini offre diversi spunti di lettura e di riflessione, ed alcuni li abbiamo sondati anche noi (ebbene sì, anche ad Halloween).
Tutti gli orchi mangiano i bambini, si sa; ma questo orco adora mangiare solamente i bambini golosi di zucchero, caramelle, patatine. Se li mangia anche crudi e senza sale, dal tanto ne è goloso, mentre rischia di finire all’ospedale o, peggio, al cimitero, se soltanto prova ad assaggiare i bambini che mangiano la verdura, la frutta, i cereali… come d’altra parte pare sia capitato ad alcuni sui cugini durante un banchetto di nozze.

Il libro ha un formato quadrato molto maneggevole, copertina cartonata e sfondi bianchi con illustrazioni nere molto stilizzate e pulite. Fausto Gilberti è un autore dal tratto ormai riconoscibile che conferisce ai suoi personaggi un carattere particolare e unico e che, nonostante la staticità espressiva, riesce a manifestare le loro emozioni. Come Bianca, la bambina che adora un solo colore…indovinate quale? E che si innamora di…indovinate chi? I buffi omini si sono trasformati, tra le mani di Gilberti, in artisti famosi e rivoluzionari come Yves Klein, Piero Manzoni e Jackson Pollock. Stesso formato, impostazione grafica, scelta stilistica, e stessa casa editrice: Corraini editore
Abbiamo letto e riletto la storia a molti bambini; in gruppi misti, in biblioteca, a bambini forse un po’ troppo piccoli e sicuramente un po’ troppo golosi (soprattutto di quelle cose che apprezza anche l’orco), facendone spaventare alcuni e sorridere tanti. L’abbiamo testato anche con bambini più grandicelli durante l’iniziativa Una buonanotte in biblioteca, al buio, con l’ausilio di frontalini che creavano giochi di ombre molto intensi. Prima di aprire il libro, però, offrivamo a tutti delle caramelle golose (avete mai trovato bambini che non ne siano golosi??), con un sorrisetto maligno sul volto e gli occhi furbi. Loro intuivano che qualcosa stava per accadere, ma (golosastri!) ci cascavano comunque e, terminata la lettura, le loro voci non erano più così sicure…
Il libro, letto con un genitore, si trasforma in un bellissimo gioco, fatto di scherzi, di coccole, di assaggi e morsicchiamenti. E allora la paura si scioglie, si tramuta in divertimento, in contatto fisico e in amore.
Abbiamo conosciuto l’autore alla Fiera di Bologna un paio di anni fa. E’ stato molto gentile: ci ha fatto una dedica sul retro di copertina dell’Orco che avevamo appena acquistato, disegnando entrambe. Lo conserviamo gelosamente (e golosamente).
Qui il penultimo cubo
La versione di Apedario
La versione di ScaffaleBasso

L’orco che mangiava i bambini
Fausto Gilberti
Corraini
2012
da 6 anni 

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