14.03.2018

Mercoledì al cubo (34): Una storia grande come la mano




“Una storia grande come la mano,
allora son cinque storie!”
esclamò il bambino, mostrando le dita.
“Chissà, chissà,
dipende tutto da come le conti”
disse Tigre.











Piccolo Ramo vive sul limitare della foresta e Tigre è il suo amico. La foresta il bambino ce l’ha nel nome, che inizia con la Y come la forma del ramo; per questo viene chiamato Piccolo Ramo. 
Il bambino con la foresta ha un rapporto particolare: ha paura dei rumori che la invadono di notte, perché non li conosce. Ma i rumori, come una marea, depositano ogni mattina dei doni e Piccolo Ramo attende con trepidazione il giorno, che è la fine dei rumori e della paura e l’inizio della scoperta e del viaggio. Quella foresta lo accompagna anche nei sogni, quando con Tigre vi si incammina e vi si perde, come succede a Pollicino, Hansel e Gretel o Cappuccetto Rosso. 


La foresta, i rami a forma di Y diventano lo sfondo di un sogno pieno di pioggia, di freddo e di fame; ma tra quegli alberi si nasconde la casa di Nonna Corteccia, la nonna delle foreste che si incontra solo nei sogni. Nella casa della nonna, che ha anche un gatto, Piccolo Ramo e Tigre trovano ristoro, bevono tisane amare, mangiano torte deliziose e ascoltano cinque storie, tante quante sono le dita di una mano. Storie di paure superate, di coraggio trovato, di amici pieni di parole sagge.

Un albo poetico e onirico. Nelle immagini i colori di sfondo si mescolano, si amalgamano come fossero l’ambientazione di un sogno e creano la base per le campiture piene che identificano Piccolo Ramo, come a voler far capire al lettore dov’è si trova il confine tra sogno e realtà. Anne Herbauts mescola con maestria diverse tecniche pittoriche, passando dal collage, al tratto, al pastello.
Il linguaggio a volte risulta difficile, le parole compongono frasi che non facilitano la comprensione ad un lettore bambino: “allora Piccolo Ramo sale sulle spalle di una canzone che gli ritorna in mente per frammenti…”, “la foresta si scrolla dalle ali un vecchio acquazzone”. La presenza delle cinque storie all’interno della storia principale aumenta il senso di disorientamento nel lettore, ma contemporaneamente gli consente di vivere le stesse paure vissute dai due protagonisti della storia.
Un albo per grandi, a partire almeno dagli 8 anni per una lettura autonoma, e per più piccoli ma con la presenza di una mediazione adulta. 

Filastrocca per bambini:

(Il pollice dice) “Oh, non c’è più pane!”
(L’indice dice) “Come faremo?”
(Il medio dice) “Lo ruberemo!”
(L’anulare dice) “Ce n’è ancora un pezzettino!”
(Il mignolo dice) “Datelo a me che sono il più piccino!!”

Una storia grande come la mano
Anne Herbauts
Traduzione Alessandro Marcigliano
Gallucci
2017
da 7 anni

La versione di Apedario
La versione di Scaffale Basso 

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