14.06.2017

Mercoledì al cubo (29): Una storia che cresce

“Un bambino, un cucciolo e alcuni pulcini sono tutti molto piccoli. 
L’estate si avvicina. Sugli alberi crescono i boccioli. L’erba cresce nel prato. Accanto al granaio crescono i fiori.
“Tutto sta crescendo”, dice il bambino alla mamma. “Cresce l’erba. crescono i fiori. Crescono gli alberi.”
“Cresceranno i pulcini?”, chiede il bambino.
“Sì, cresceranno”, risponde la mamma.
“Crescerà il cucciolo?”, chiede il bambino.
“Sì, crescerà”, risponde la mamma.
“Anch’io crescerò?”, chiede il bambino.
“Certo, anche tu crescerai”, risponde la mamma.






Il mondo attorno al bambino sta cambiando: sugli alberi spuntano le foglie, sbocciano i fiori, crescono i frutti; il grano germoglia, cresce e matura; i pulcini cambiano il colore delle piume, si allungano e diventano polli; il cucciolo acquista sicurezza, salta, abbaia e diventa un cane. Perché invece il bambino sembra sempre lo stesso? Come mai lui non cresce?


Come spiegare il concetto di tempo ai bambini? La splendida storia di Ruth Krauss lo fa attraverso lo scorrere della natura e delle stagioni. 

Abbiamo letto Una storia che cresce durante i nostri appuntamenti mensili nelle scuole materne. Ci siamo fatti aiutare dai bambini a capire cosa sarebbero diventati il chicco di granoturco, il pulcino, l’albero pieno di boccioli. In quale stagione è iniziata la storia? E come mai quando è finita c’era freddo? Sembra che il tempo passi in modo diverso; con i fiori passa in fretta, con gli animali un po’ meno, gli alberi impiegano tanto tempo a crescere, più dei bambini.

E voi come vi accorgete di essere cresciuti?

“Quando la maestra ci dà il diploma.”
“Quando compio gli anni.”
“Quando vado dal nonno e mi misura.”
“Noi siamo nel gruppo dei grandi. Quelli nel gruppo dei piccoli sono ancora piccoli.”
“Quando le cose ti vanno strette.”
“Se ti guardi allo specchio e vedi che un giorno eri più piccolo e adesso sei ancora un po’ più grande, te ne accorgi che sei cresciuto”
“E’ stato il mangiare a farci crescere!”
“Una volta ci facevamo il segno sul muro. Adesso sono cresciuta e il segno non c’è più”
“Io mi sono accorto dai sandali piccoli.”

La riflessione del nostro piccolo lettore preferito è stata:

“Quando siamo arrivati in questa casa battevo con la testa contro lo spigolo del bancone.”

“Prima stavo tutto nella tua pancia (rivolto alla mamma). Sono cresciuto tanto come le tue gambe!” e anche un po’ di più, aggiungiamo noi, anche se la mamma è alta davvero.

Qui la versione di ApeDario
Qui la versione di Scaffalebasso

Il mercoledì al cubo chiude per ferie. 

Una storia che cresce
Ruth Krauss, Helen Oxenbury
Il Castoro
2017
da 4 anni

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