13.01.2016

Mercoledì al cubo (14): Di qui non si passa

mercoledì al cubo



DI QUI
NON SI
PASSA!

A PARTIRE DA ADESSO!
E’ UN ORDINE!
FAI LA GUARDIA!











La bellezza dei libri è che sono come l’acqua, e riferito ad una cosa fatta di carta sembra quasi una presa in giro! Il libro ha la capacità di trovarsi bene in ogni luogo, tra diverse mani, può unire un gruppo o dare il pretesto a qualcuno di isolarsi. Un libro per bambini può utilizzare tutte le scuse che vuole: può essere grande o piccolo, può aprirsi in orizzontale, srotolarsi per metri in verticale, può essere serio o divertente o triste o buffo quanto vuole.
Può, come in questo caso, utilizzare e giocare con lo spazio che lo ospita. Che sia un libro “fuori dagli schemi” lo si capisce già dalla copertina, con il titolo tutto fuori prospettiva e scritto a mano


“Di qui non si passa!” lo urla a gran voce il generale sul suo cavallo (che sembra impaurito o arrabbiato per quella voce grossa) scandendo bene le parole prima di tutto alla guardia e poi anche all’ignaro lettore che si appresta ad aprire il libro.
Lettore che si trova catapultato in una storia che, anche se stravagante, è davvero una storia: quella del povero soldato che, ricevuto l’ordine, tenta in ogni modo di obbedire e di far sì che la pagina destra del libro rimanga sempre bianca, in modo che il generale possa farvi visita ogni volta che vuole rimanendo in questo modo il solo protagonista ed eroe della storia. Ma la pagina di sinistra si affolla sempre di più ed inevitabilmente scatta la rivolta: i diversi personaggi sono visibilmente contrariati da una decisione che ritengono assurda e non esitano ad esprimersi (attraverso vignette colorate) e a farsi sentire. A capovolgere la situazione (o a peggiorarla?) sono due bambini che giocano a palla e che, intenzionalmente, la fanno rimbalzare nella pagina destra.


“Signora guardia, possiamo…” chiedono con tutta l’innocenza che solo i piccoli possiedono; la guardia (per pietà? Sfinimento? Ribellione?) acconsente al passaggio dei due. Ma il gesto è come una gocciolina di acqua che fuoriesce da una minuscola crepa: non si può fermare! In men che non si dica la diga si rompe e tutti i personaggi irrompono, in maniera ordinata, dalla pagina di sinistra alla pagina di destra. Esattamente in questo momento torna in scena (dalla pagina sinistra) il generale che, con fare minaccioso, ordina l’immediato arresto del povero soldato. 


Questa è la storia della Signora Guardia e del generale Alcazar. Ma nel libro c’è anche la storia del coniglietto Luis che compare ad un certo punto quando la pagina di sinistra è già piena di gente arrabbiata; compare con una esclamazione di stupore e poi per le pagine seguenti se ne sta buono buono a vedere cosa succede, saltando di qua e di là. Partecipa alla rivolta contro il generale e alla fine è l’ultimo ad avere la parola.
Ma è anche la storia del signor Albino, arzillo vecchietto; e di Mel, l’orso dagli occhiali blu…
Questa è la storia di 62 personaggi (63 alla fine del libro). Una storia da vedere e rivedere; leggere e rileggere.


Un libro che avrebbe potuto fare anche un bambino, e questo è un complimento per una casa editrice che si occupa di libri per bambini, perché fare 
(da adulti) libri a misura di bambino è una cosa difficile. I disegni sono fatti con i pennarelli; i personaggi ritratti in modo semplice, con occhi cerchiati e lunghi nasi. 
Una nota negativa? Il libro non si presta per una lettura corale nelle scuole materne (i Topipittori lo consigliano infatti a partire dai 7 anni di età). Molto difficile riuscire a leggerlo in gruppi numerosi e variegati come i nostri; impossibile per i piccoli lettori capire chi sta parlando e seguire la lettura delle singole nuvolette. E, soprattutto, difficile cogliere il significato più profondo legato a quell’ordine iniziale dato dal generale. Ma confidiamo moltissimo nel suo potere e faremo in modo di presentarlo a quanti più insegnanti incontreremo perché possano leggerlo, loro sì, ai loro alunni.

Qui la versione di Apedario.
Qui la versione di ScaffaleBasso.

Qui l’ultimo mercoledì al cubo.

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