15.01.2016

Come ti spiego il grembiule: Maestra, hai visto che colori gli alberi?


Durante tutto il giorno le nubi si erano rincorse nel cielo grigio, ed ora che era ormai sera erano pronte a rilasciare sulla valle il loro carico di pioggia.
La mattina, dopo il furioso temporale della notte, i bambini mi hanno accolta in classe con una valanga di osservazioni: “Maestra, hai visto i lampi?”, “Maestra, hai visto che colori gli alberi?”, “Maestra, lo sai che il mio acero adesso è tutto rosso?”. “Calma, calma! Uno alla volta!”. E così si è creato un po’ di ordine nel loro entusiasmo.
Il cielo era terso, l’aria fresca e i colori che ci abbracciavano quella mattina erano davvero più brillanti che mai. Come non approfittarne?

E così, stivali nei piedi, ci siamo avventurati nei prati che circondano la nostra scuola, inerpicandoci poi lungo il sentiero che ci ha condotti fino al castagneto.
Lungo il tragitto abbiamo riempito le nostre borse con quello che più ci attirava: foglie di noce e noci (appena cadute, vuote, piene, nuove, col mallo, rimbalzateci sulle teste, o raccolte dai cespugli di ortiche), foglie di castagno

(con tanti ricci ma pochissime castagne), foglie di acero (“fico, hanno 5 dita!”), le multicolori foglie di faggio e una discreta quantità di funghi, che per ovvi motivi sono stati abbandonati sul campo.


A scuola abbiamo steso ben bene 
il nostro raccolto sui tavoli e sul pavimento e con tutta la fantasia che ci passava per la testa abbiamo dato inizio all’attività più bella e più varia che esista per i bambini: “Dividetele come volete!”. Le rosse qui, le gialle lì, le verdi qua, le marroni là.” “No, maestra, guarda! Queste gialle sono un po’marroni” “MA PERÒ (anche i vostri bimbi lo dicono, vero?) hanno la forma di un po’ di quelle rosse”; “Quelle verdi sono le più poche!”. 

Insomma, abbiamo fatto una montagna di sottogruppi, trovando somiglianze e differenze, ed il tempo è volato.
Il giorno dopo le nostre foglie si erano già seccate, ma i bambini non si sono certo lasciati abbattere dall’apparenza sciupata del loro bottino! “Facciamo le forme!”.

E con tanta, tantissima pazienza e altrettanta fantasia ecco creata una magnifica “galleria d’arte di foglie”! Legnetti, castagne, noci, ricci sono serviti per realizzare le cornici 3D dei nostri capolavori.
Nei giorni seguenti né il bel tempo né la curiosità ci hanno abbandonati. Il sole caldo e il cielo sereno ci hanno dato la possibilità di fare una “caccia alla foglia”:”dove abbiamo trovato le foglie di acero?” E via, alla ricerca dell’albero “con tante mani”! Una volta trovato gli abbiamo fatto il ritratto: come veri artisti ci siamo accomodati sulla panchina proprio lì di fronte, con fogli e colori. Un’attenta osservazione ha permesso di scoprire che “non è mica vero che i tronchi degli alberi sono marroni!”; “Guarda, maestra, qui c’è il muschio e là no. Perché?”



E lo stesso albero, disegnato da bambini diversi, è stato rielaborato, personalizzato, inserito in un paesaggio o lasciato fluttuare in mezzo al foglio.
“Disegnare dal vero è interpretare la realtà, poiché essa deve essere rielaborata in modo personale”.











Come lavoro finale con le foglie vere, abbiamo realizzato tante e diverse sagome, e le abbiamo poi incollate su un pannello in plexiglass, che ora fa bella mostra di sé nella nostra sezione.



Ora stiamo cercando di realizzare una copia “nostrana” del bellissimo libro sulle foglie di Leanne Shapton, “Native leaves of Canada”. Accettiamo suggerimenti!

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