02.12.2015

Mercoledì al cubo (13): Sam e Dave scavano una buca

Quando un libro arriva al lettore? Come si capisce che una storia è piaciuta?
Una delle storie presentate nelle scuole materne il mese scorso è stata Sam e Dave scavano una buca. Le reazioni riguardo al libro sono state davvero contrastanti. In alcuni asili, durante e dopo la lettura del libro, i bambini sono stati silenziosi e fermi, tra il nostro stupore e soprattutto tra quello delle maestre, che non capivano come fosse possibile. Alcune di loro, alla fine della lettura, hanno provato a stimolare una conversazione sul libro; i bambini hanno parlato di “tesoro”, “diamante”… e anche di quanto fossero sporchi di terra Sam e Dave dopo tanto scavare, ma non hanno percepito il senso della caduta e la fine della storia. In una scuola materna in particolare i bambini hanno manifestato più entusiasmo e hanno formulato pensieri e riflessioni spontanee: dal notare come i due bambini cambiassero sempre direzione quando erano ad un passo dalla grande scoperta, al quanto hanno scavato e alla pazienza del cagnolino nel seguire la coppia di amici. Quando Sam e Dave sono caduti, le domande su come potesse essere successo di partire dal basso e tornare dall’alto sono state tante. Hanno ipotizzato giri assurdi e perfino un sogno.


Solitamente noi non chiediamo se la storia è piaciuta. Rimaniamo in attesa di eventuali commenti, domande o pensieri spontanei e se non capita, dopo qualche minuto di pausa, ripartiamo con un’altra storia. In questo caso ci pare di aver notato che si tratta di una storia che ha bisogno di tempi più lunghi per essere “digerita” e che la missione dei due bambini alla ricerca di qualcosa di spettacolare non sia stata poi così evidente per i nostri piccoli ascoltatori.



L’albo non è di facile lettura per bambini piccoli. Sam e Dave non vedono le pietre preziose che sono a pochi centimetri da loro, ma in realtà si tratta di una bella metafora di come anche noi (adulti) a volte non vediamo le cose ovvie che ci capitano davanti agli occhi. Il lettore si rende conto dell’assurdità delle scelte dei due amici perché vede la storia come se si sviluppasse in una teca di vetro: sa dove sono posizionate le pietre preziose e di conseguenza ride e si diverte seguendo le vicissitudini dei due scavatori, che invece ne sono all’oscuro. Un po’ come vedere qualcuno in un labirinto dall’alto! I bambini non hanno notato nemmeno le differenze tra la situazione iniziale e quella finale, probabilmente perché non hanno potuto poi tenere il libro in mano per una seconda lettura. L’albero di mele che diventa nell’ultima pagina un albero di pere, e non è finita qui. Sam e Dave sbucano in un luogo che sembra essere uguale a quello di partenza, ma osservando attentamente si nota che il fiore, la banderuola ed il collare del gatto sono diversi. Un sogno? Una nuova dimensione?
Scavare buche è uno dei giochi più belli da fare da bambini. Giocare all’archeologo, con le ruspe o con le biglie. Il contatto con la terra o la sabbia è sinonimo di libertà, di curiosità, di creatività... cosa si nasconderà sotto? Abbiamo scavato un po’ tutti per trovare un tesoro, e chissà quanti ne abbiamo mancati perché abbiamo scavato nella direzione sbagliata!
I bambini scavano ancora, ma nessuno ha veramente trovato (per ora) niente di spettacolare: monete, tubi dell’acqua, conchiglie, vetri… un bambino ha detto di aver trovato un diamante, uguale uguale a quello mancato da Sam e Dave, beato lui!


Il booktrailer del libro è comunque spassoso e tutto da vedere!

Nota delle Pollicine: Adoriamo Klassen! Abbiamo acquistato il libro alla fiera di Bologna in versione inglese ed abbiamo poi pazientato in attesa di quella italiana.   

Qui la penultima puntata del cubo.
La versione di Apedario
La versione di Scaffale Basso

Sam e Dave scavano una buca
Marc Barnett, Jon Klassen
Terre di mezzo
2015
da 5 anni

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