30.03.2015
“Noi siamo i tuoi genitori e dobbiamo lavarti, nutrirti, farti sentire amato e al sicuro. E poi dobbiamo leggerti delle bellissime storie. Ce ne vorrà una diversa ogni sera, salvo ripeterla quando lo chiedi con insistenza. Dovremo giocare con la tua curiosità, scherzando, prendendoti in giro, finché non chiederai di leggere da solo. Ma noi non ti lasceremo solo: ti ascolteremo leggere come se ci stessi facendo un favore. Ci fingeremo sorpresi, spaventati, divertiti. Tutto per merito tuo che leggi. Faremo un po’ per uno se sei stanco. Per il tuo compleanno avrai la bicicletta e un libro. Quando lo finirai ne cercheremo un altro in biblioteca. Lo sceglieremo con cura, insieme, sulla scia di quello che ti piace, animale o pirata. Quando staremo via per giorni ti telefoneremo per raccontarti un episodio buffo che abbiamo sentito al lavoro e ci faremo raccontare cosa stai leggendo. Al ritorno ci stenderemo sul tuo letto, schiacciandoti un po’ come se fossi uno dei cuscini, promettendo solennemente di lasciarti respirare in cambio di una storia. Va bene anche quella che stai leggendo. Dove sei arrivato?
Mi guardi e scuoti la testa, Polito. Lo so, i tuoi genitori lo hanno fatto e non è bastato. Durante le scuole medie hai smesso di essere un lettore…”
Giusi Marchetta racconta il rapporto dei giovani di oggi con la lettura e con i libri, partendo da un luogo privilegiato: la scuola. In qualità di insegnante, oltre che di scrittrice, l’autrice racconta come è nata la sua sfrenata passione per i libri e come si possa provare a trasmetterla, anche quando tutta la società trasmette in maniera piuttosto esplicita che “leggere non serve a niente”. Il libro non offre soluzioni miracolose, ma in modo schietto ed onesto spiega di chi siano le responsabilità di una tale mancanza di lettori tra i giovani, e suggerisce alcune pratiche concrete e semplici che potrebbero contribuire ad invertire la rotta, tornando ad “offrire il mostruoso al bisogno di essere spaventati, la pagina allegra alla voglia di divertirsi, il fuoco ogni volta che si sente la necessità del fuoco.”
Incuriosire i ragazzi leggendo per loro è la strada, ma certo non basta a farli diventare lettori. E’ necessario riavvicinarli alla lettura come strumento personale da usare a proprio piacimento, distinguendo tra chi non legge perché non può (ed allora bisogna saper proporre libri alla portata di chi si trova in difficoltà) e chi non legge perché non vuole, e provando ad offrire racconti al posto dei romanzi, fumetti e graphic novel per rendere la lettura apparentemente più leggera.
Qui un decalogo dell’autrice che potrebbe rivelarsi molto utile, leggete!
Lettori si cresce
Giusi Marchetta
Einaudi
pp. 172
adulti