06.05.2014

Biblioburro: Non piangere, non ridere, non giocare

+ 10 anni | Lapis

“Passarono così due mesi. Le giornate scorrevano tristi e noiose, tutte uguali, anche se l’inverno si allontanava e il buio, la sera, arrivava sempre un po’ più tardi.”












Teresa ha dieci anni, ha perso il papà e la mamma, per sopravvivere, è costretta ad emigrare in Svizzera come operaia per nove mesi all’anno, lasciandola con la nonna. Quando la storia ha inizio, però, la nonna si è ammalata e la donna è costretta a portare la figlia con sé. Teresa è felice ed emozionata di tornare a vivere ogni giorno con la madre, ma presto si renderà conto della difficile situazione che dovrà sopportare: non potrà uscire né farsi vedere da nessuno, non potrà andare a scuola, non potrà nemmeno fare rumore e dovrà aspettare, sola e per tutto il giorno, il rientro della madre dal lavoro.
La ragazzina inizierà a stare male, ma l’arrivo di un grosso gatto rosso dall’abbaino della soffitta e di seguito del suo padroncino Paul aiuteranno Teresa a tornare a sorridere e a sperare in un futuro di convivenza e di serenità.
Un libro importante che racconta un argomento poco noto ai giovani lettori. L’autrice Vanna Cercenà riesce a farlo con un linguaggio leggero e scorrevole, descrivendo dal punto di vista di Teresa la noia, l’apatia, la tristezza di tante giornate apparentemente tutte uguali, e contemporaneamente la capacità dei giovani di riprendersi e di ricominciare, anche semplicemente da un gatto.
Una storia che potrebbe anche essere vera, a lieto fine, come purtroppo non lo sono state tante altre.  

Non piangere, non ridere, non giocare

Vanna Cercenà
Lapis
2014
pp. 138
da 10 anni

Iscriviti alla newsletter

Siamo sempre attive! ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER per conoscere le attività in programmazione e scoprire nuovi libri.